
La vecchia filastrocca Madama Doré è ripresa da Ottorino Respighi nel suo poema sinfonico « I Pini di Roma », composto nel 1924. È diviso in quattro parti che evocano la città di Roma e dintorni. La prima parte
« I pini della Villa Borghese » include filastrocche e giochi infantili nei giardini della Villa Borghese e, in particolare, « Madama Dorè ».
La Filastrocca « Madama Doré »
Un gruppetto di bambini si tiene per mano e fa una specie di
girotondo, mentre un bambino fuori dal cerchio gira in senso opposto.
Il gruppetto ed il bambino pronunciano le repliche della filastrocca :
Oh quante belle figlie, Madama Doré
oh quante belle figlie !
Se son belle me le tengo, Scudiero del re,
se son belle me le tengo !
Il re ne domanda una, Madama Doré,
il re ne domanda una!
Che cosa ne vuol fare, Scudiero del re,
che cosa ne vuol fare !
La vuole maritare, Madama Doré,
la vuole maritare !
A questo punto o il cerchio rimane chiuso ed il bambino che
è fuori continua a chiedere la mano di una delle figlie di Madama Doré,
oppure il cerchio si apre ed il bambino entra per scegliere colui che lo
seguirà all’esterno.
Con chi la mariterebbe, Scudiero del re,
con chi la mariterebbe !
Col principe di Spagna, Madama Doré,
col principe di Spagna !
E come la vestirebbe, Scudiero del re
e come la vestirebbe!
Di rose e di viole, Madama Doré,
di rose e di viole !
Scegliete la più bella, Scudiero del re,
scegliete la più bella !
La più bella l’ho già scelta, Madama Doré,
la più bella l’ho già scelta !
Allora vi saluto, Scudiero del re,
allora vi saluto !
Il gioco continua fino a quando tutti i bambini del primo cerchio non
saranno passati nel secondo.