
Reginella Campagnola è la canzone più rappresentativa dei temi trattati negli anni Trenta e cioè la campagna e la guerra, inneggiati dal Ministero della cultura popolare del regime fascista per esaltare il mondo agricolo in contrapposizione con la città, fonte di corruzione morale.
Questa apologia della campagna fu scritta su un fox composto nel 1938 da Bruno e Eldo Di Lazzaro. Venne suonata per la prima volta in una sala da ballo di Porta Venezia a Milano, con il titolo di Fior della Maiella (massiccio montuoso dell’Abruzzo) poi divenne un classico dei balli popolari, interpretato principalmente con la fisarmonica. Riscosse un enorme successo negli Stati Uniti, con un nuovo testo scritto da Harold Adamson. La protagonista non era più una contadina abruzzese, ma un picchio che beccava, a suon di ritmo, il tronco di un albero. Glen Miller la incise nel 1940, con il titolo Woodpecker song, venne poi cantata anche dagli Andrews Sisters con un altro arrangiamento.