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Questo terzo cd di canzoni popolari è stato realizzato nel 2007, in occasione del decimo anniversario del coro. Il disco presenta alcune famosissime canzoni dell’emigrazione italiana, come « Mamma mia dammi cento lire » o « Io parto per l’America », qualche canto delle mondine, le donne che lavoravano all’inizio del ‘900 nelle risaie, e alcune canzoni degli Alpini, cantate generalmente solo da uomini e qui, invece, proposte da un coro esclusivamente femminile ed infine qualche « grande » pezzo come « Mamma », « Violino Tzigano » e la famosissima « Bella ciao » (versione dei partigiani). |
- Sciur padrun
- E tutti va in Francia
- Mamma mia dammi cento lire
- Le otto ore
- Oh Venezia
- Violino tzigano
- Bella ciao
- Io parto per l’America
- Italia bella
- Vinassa vinassa
- Mamma
- L’America, l’America
- Di qua di là del Piave
- La tradotta
- Viva la pappa col pomodor
Sciur padrun
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi, foera li palanchi.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi c’anduma a cà.
A scusa sciur padrun sa l’em fa tribulèr
Ieran li premi volti, ieran li premi volti.
A scusa sciur padrun sa l’em fa tribulèr
Ieran li premi volti e’n saievum coma fer.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi…
E non va più a mesi, nemmeno e settimane
La va a poche ore, la va a poche ore
E non va più a mesi, nemmeno a settimane
La va a poche ore poi dopo andiamo a cà.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi…
E quando il treno sceffla i mundin a la staziun
Cun la cascetta in spala, cun la cascetta in spala.
E quando il treno sceffla i mundin a la staziun
Cun la cascetta in spala su e giù per i vagun.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi, foera li palanchi.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi c’anduma a cà.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi, foera li palanchi.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi (PAUSA)
Foera li palanchi (PAUSA) c’anduma a cà.
E tutti va in Francia
E tutti va in Francia
in Francia per lavorare
E tutti va in Francia,
in Francia per lavorà.
Ma come debbo fare
se tutti vanno via,
oh che malinconia,
da sola resterò !
Torneremo sulla neve ,
coi marenghi nel taschino,
torneremo a San Martino
per venirti a ritrovar.
Torneremo, torneremo,
suonerà la banda in testa,
sarà proprio un gran festa
ed andremo a fare l’amor !
E tutti va in Francia…
Si va a girare il mondo
in cerca di fortuna,
ma non ho più nessuna,
a te io penserò !
Torneremo sulla neve…
E tutti va in Francia,
in Francia per lavorar.
Mamma mia dammi cento lire
(canto dell’emigrazione)
Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar!
Mamma mia dammi cento lire che in America vo…
Che in America voglio andar!
Cento lire io te le do
Ma in America no, no, no!
Cento lire io te le do
Ma in America no…
Ma in America no, no, no!
Suoi fratelli alla finestra:
mamma mia lasciala andar!
Suoi fratelli alla finestra
Mamma mia lascia…
Mamma mia lasciala andar!
Pena giunti in alto mare
Bastimento si ribaltò!
Pena giunti in alto mare
Bastimento si ri…
Bastimento si ribaltò!
Le parole della mamma
Son venute la verità!
Le parole della mamma
Son venute la ve…
Son venute la verità!
Le otto ore
la, la, la
Se otte ore vi sembran poche
provate voi a lavorar
e proverete la differenza
di lavorare e di comandar
E proverete la differenza
di lavorar e di comandar
Se otte ore son troppo poche
chi non lavora non mangerà
e quei vigliacchi di sfruttatori
saranno loro a lavorar .
e quei vigliacchi di sfruttatori
saranno loro a lavorar.
(musica)
Se otte ore vi sembran poche
provate voi a lavorar
e capirete la differenza
di lavorare e di comandar
E capirete la differenza
di lavorare e di comandar.
Oh Venezia
Oh Venezia che sei la più bella
e te di Mantova che sei la più forte,
gira l’acqua d’intorno alle porte,
sarà difficile poterti pigliar.
L’altra notte entrando in Venezia,
vedevo il sangue scorreva per terra
e i feriti sul campo di guerra,
e tutto il popolo gridava pietà.
Oh Venezia ti vuoi maritare
e per marito ti daremo Ancona
e per dote le chiavi di Roma
e per anello le onde del mar.
Violino tzigano
Oh tzigano dall’aria triste e appassionata,
che fai piangere il tuo violino fra le dita,
suona ancora come una dolce serenata,
mentre pallido nel silenzio ascolterò
questo tango che in una notte profumata,
il mio cuore ad un altro incatenò.
Suona solo per me
O violino tzigano
Forse pensi anche tu
A un amore laggiù
Sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
Fa tremar la mia mano
Questo tango d’amor
Fa tremare il mio cuor
Oh violino tzigano.
Tu che sogni la dolce terra di Ungheria
Suona ancora con tutta l’anima tzigano
Voglio piangere come te di nostalgia
Nel ricordo di chi il mio cuore abbandonò.
Come il canto che tu diffondi per la via
Con il vento la mia passione dileguò.
Suona solo per me
O violino tzigano
Forse pensi anche tu
A un amore laggiù
Sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
Fa tremar la mia mano
Questo tango d’amor
Fa tremare il mio cuor
Oh violino tzigano.
Bella ciao
(canto dei partigiani)
Una mattina, mi son svegliato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Una mattina, mi son svegliato
Ed ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
O partigiano, portami via
Che mi sento di morir.
E se io muoio, da partigiano,
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E se io muoio, da partigiano
Tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E seppellire lassù in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior.
E tutti quelli che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E tutti quelli che passeranno
Mi diranno “che bel fior”.
E quest’è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E quest’è il fiore del partigiano
Morto per la libertà.
E quest’è il fiore del partigiano
Morto per la libertà!
Io parto per l’America
Io parto per l’America,
parto sul bastimento,
io parto e son contento di non vederti più.
Quando sarai partito
ti troverai pentito
ti troverai pentito d’avermi abbandonà.
Quando sarò in America
sposo un’americana,
la bella italiana la lascio in abbandon.
L’anel che tu m’hai dato
l’ho messo sotto i piedi
o bello, se non credi te lo farò veder!
O donna, sei volubile,
o donna senza cuore.
tu mi giurasti amore con grande falsità.
O dammi le mie lettere,
o dammi il mio ritratto
l’amor con te, vigliacco non lo farò mai più.
Io parto per l’America
parto sul bastimento
arrivederci un giorno a far l’amor con te.
Italia bella mostrati gentile
(canto dell’emigrazione)
Italia bella mostrati gentile
E i figli tuoi non li abbandonare
Sennò ne vanno tutti in Brasile,
Non si ricordan più di ritornare.
Ancor qua ci sarebbe da lavorar
Senza star in America a migrar.
Ancor qua ci sarebbe da lavorar
Senza star in America a migrar.
Il secolo presente qui ci lascia,
Il millenovecento s’avvicina.
La fame ci han dipinta sulla faccia
E per guarirla un c’è la medicina.
Ogni po’ noi si sente dir io vo’
Là dov’è la raccolta del caffè.
Ogni po’ noi si sente dir io vo’, l
à dov’è la raccolta del caffè.
Non ci rimane più che preti e frati
Moniche di convento e cappuccini
E certi commercianti disperati
Di tasse non conoscono i confini.
Verrà un dì che anche loro dovran partir
Là dov’è la raccolta del caffè.
Verrà un dì che anche loro dovran partir
Là dov’è la raccolta del caffè.
Verrà un dì che…
Vinassa vinassa
(canto degli Alpini)
Là sul Cervino, c’è una colonna
L’è la Madonna, l’è la Madonna ;
Là sul Cervino c’è una colonna
L’è la Madonna di noi alpin.
E se son pallida senza colori,
Non voglio dottori, non voglio dottori ;
E se son pallida come ‘na strassa,
Vinassa, vinassa e fiaschi de vin !
Là nella valle c’è c’è un filo d’erba
L’è la riserva l’è la riserva ;
Là nella valle c’è un filo d’erba
L’è la riserva di noi alpin.
E se son pallida senza colori,
Non voglio dottori, non voglio dottori ;
E se son pallida come ‘na strassa,
Vinassa, vinassa e fiaschi de vin !
Là nella valle c’è un’osteria,
L’è l’allegria, l’è l’allegria,
Là nella valle c’è un’osteria
L’è l’allegria di noi alpin .
E se son pallida senza colori,
Non voglio dottori, non voglio dottori ;
E se son pallida come ‘na strassa,
Vinassa, vinassa e fiaschi de vin !
Mamma
Mamma, son tanto felice
perché ritorno da te.
La mia canzone ti dice
ch’è il più bel sogno per me!
Mamma son tanto felice…
Viver lontano perché?
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più,
mamma!,
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita
e per la vita non ti lascio mai più!
Sento la mano tua stanca:
cerca i miei riccioli d’or.
Sento, e la voce ti manca,
la ninna nanna d’allor.
Oggi la testa tua bianca
io voglio stringere al cuor.
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più,
mamma!
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita
e per la vita non ti lascio mai più!
Mamma… mai più!
L’America, l’America
(canto dell’emigrazione)
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
Di tanti che son stati nel Brasile a travagliare
Nessuno senza l’oro si è visto a ritornare
Però han mandato a dire a tutti i suoi parenti
Che stanno molto bene e sono gran contenti !
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia
Son stati qualcheduno che l’han fatta da gabbiano
Volevan andare in Merica e son restà a Milano
Ma i più coraggiosi sono andati in compagnia
Sono sbarcati in Merica i contadini di lombardia
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
L’America, l’America, si sente a cantare
Andiamo nel Brasile,
Brasile a popolare !
Di qua di là del Piave
(canto degli Alpini)
Di qua, di là del Piave
ci sta un’osteria.
Là c’è da bere e da mangiare
ed un buon letto da riposar.
E dopo aver mangiato,
mangiato e ben bevuto.
Oi bella mora se vuoi venire,
questa è l’ora di far l’amor.
Mi si che vegnaria
per una volta sola.
Però ti prego lasciami stare
che son figlia da maritar.
Se sei da maritare
dovevi dirlo prima.
Sei sempre stata coi vecchi Alpini,
non sei figlia da maritar.
E dopo nove mesi
è nato un bel bambino.
Sputava il latte, beveva il vino,
l’era figlio d’un vecchio Alpin.
La tradotta
(Canto della 1° guerra mondiale)
La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più
ma la va diretta al Piave
cimitero della gioventù.
Siam partiti siam partiti in ventinove
solo in sette siam tornati qua
e gli altri ventidue
son sepolti tutti a San Donà.
A Nervesa a Nervesa c’è una croce
mio fratello è sepolto là
io ci ho scritto su “Ninetto”
e la mamma Io ritroverà
Cara suora, cara suora son ferito
a domani non ci arrivo più
se non c’è qui la mia mamma
un bel fiore me Io porti tu
Viva la pappa col pomodor
Rit.Viva la pa pa pa pa
col po popo po pomodoro
Viva la pa pa pa pa
ché è un ca popo po po lavoro
Viva la pa pa pa pa pa col po po pomodor
La storia del passato ormai ce l’ha insegnato
che un popolo affamato fa la rivoluzion
Ragion per cui affamati abbiamo combattuto
perciò buon appetito, facciamo colazion
Rit. Viva la pa pa pa pa…
La pancia che borbotta è causa del complotto
è causa della lotta, abbasso il direttor !
La zuppa ormai l’è cotta e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto la pappa al pomodor.
Rit. Viva la pa pa pa pa…