A – B – C – D – E – F – G – I – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V
A
Addio Lugano bella
(canto degli anarchici)
Addio, Lugano bella,
o dolce terra pia,
scacciati senza colpa
gli anarchici van via,
e partono cantando
colla speranza in cor.
Ed è per voi sfruttati,
per voi lavoratori,
che siamo ammanettati
al par dei malfattori,
eppur la nostra idea
è solo idea d’amor.
Anonimi compagni,
amici che restate,
le verità sociali
da forti propagate,
e questa è la vendetta
che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci
con una vil menzogna,
repubblica borghese,
un dì ne avrai vergogna,
ed ora t’accusiamo
in faccia all’avvenir.
Scacciati senza tregua,
andrem di terra in terra,
a predicar la pace
ed a bandir la guerra,
la pace tra gli oppressi,
la guerra agli oppressor.
Elvezia, il tuo governo
schiavo d’altrui si rende,
di un popolo gagliardo
le tradizioni offende,
e insulta la leggenda
del tuo Gugielmo Tell.
Addio morettin ti lascio
(canto lombardo delle mondine)
Addio Morettin ti lascio
Finita la mondada
Tengo un altro amante a casa (bis)
Piu bellino assai di te
Più bellino e più carino
Più sincero nel far l’amore
Ci ho donato la vita e il cuore (bis)
E per sempre l’amerò
Tu credevi ch’io t amassi
Mentre invece t’ho ingannato
Caramelle tu m’hai pagato (bis)
Vino bianco abbiam bevu
Ti ho amato per quaranta giorni
Solo per passare un’ora
E adesso ch’è giunta l’ora (bis)
Ti lascio in libertà
La libertà l’è quella
Di non più lavorare
Casa vogliamo andare (bis)
In cima del vapor
Io partirò,col cuor sospirerò
Ma io per te (bis)
Morire no no no!
Alla mattina
(canto delle mondine Piemonte)
Alla mattina, alle ore 5
La caporale ci viene a svegliar
Coraggio fiole che andiamo sul riso
E tutto il giorno ci fanno trottar
Alla mattina, alle ore 9
Una pagnotta ci viene a portar
Una pagnotta che è tanto tiranna
Perfino i denti ci fanno strappar
Alla mattina, una pagnotta
A mezzogiorno riso e faseui
E se ci danno 200 lire
Son guadagnate con sangue e sudor
40 giorni, 40 notti
riso e pagnotte abbiamo mangià
riso e pagnotte, pane di riso
acqua di fosso lor ci hanno dà.
Pane di riso, acqua di fosso
Sul pagliericcio a riposar
Lor ci hanno fatto tante promesse
A casa in bolletta ci fanno andar! (2 volte)
Alla mattina.
America (L’), l’America
(canto dell’emigrazione)
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
Di tanti che son stati nel Brasile a travagliare
Nessuno senza l’oro si è visto a ritornare
Però han mandato a dire a tutti i suoi parenti
Che stanno molto bene e sono gran contenti !
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia
Son stati qualcheduno che l’han fatta da gabbiano
Volevan andare in Merica e son restà a Milano
Ma i più coraggiosi sono andati in compagnia
Sono sbarcati in Merica i contadini di lombardia
L’America, l’America, si campa a meraviglia,
Andiamo nel Brasile, con tutta la famiglia !
L’America, l’America, si sente a cantare
Andiamo nel Brasile,
Brasile a popolare !
A mezzanotte in punto
(canto del Trentino)
A Mezzanotte in punto
ti aspetto alla fontana
saluto la mia mama
voglio venire con te.
Ed al chiaro, din don,
delle stelle, din don
tu mi parlavi d’amor
sei bella tra le belle
la delizia tu sei del mio cuor.
Voglio vestirmi da monaca
per ingannare gli amanti
ne ho ingannati tanti
voglio ingannare anche te.
Ed al chiaro, din don…
Non mi toccare le gambe
quando la mamma ci vede
ti farò un segno col piede
quando la mamma non c’è.
Ed al chiaro, din don…
A mezzanotte in punto
A mezzanotte in punto.
Amici miei
(Montanaro/Passarino 1995)
Quando ti prende la malinconia
Pensa che c’è qualcuno accanto a te
Vivere non è sempre poesia
Quante domande senza un perché
Ma l’amicizia, sai, è una ricchezza
È un tesoro che non finirà
Metti da parte questa tua tristezza
Canta con noi, la tristezza passerà
Amici miei
Sempre pronti a dar la mano
Da vicino e da lontano
Questi son gli amici miei
Amici miei
Pochi e veri, amici miei
Mai da soli in mezzo ai guai
Questi son gli amici miei
Quando ritorna la malinconia
Questa canzone canta insieme a noi
La tua tristezza poi se ne andrà via
E scoprirai in noi gli amici tuoi
A volte basta solo una parola
Detta ad un amico che è un po’ giù
Fare un sorriso che in alto vola
Torna la vita e di nuovo si va su
Amici miei
Sempre pronti a dar la mano
Da vicino e da lontano
Questi son gli amici miei
Amici miei, pochi e veri amici miei..
Amore mio non piangere
Amore mio non piangere
Se me ne vado via
Io lascio la risaia
Ritorno a casa mia.
Ragazzo mio non piangere
Se me ne vo’ lontano
Ti scriverò una lettera
Per dirti che ti amo.
Vedo laggiù tra gli alberi
La bianca mia casetta
Vedo laggiù sull’uscio
La mamma che mi aspetta
Mamma e papà non piangere
Se sono consumata
È stata la risaia che mi ha rovinata
È stata la risaia che mi ha rovinata
Aprite le porte
Aprite le porte
Che passano, che passano,
aprite le porte
che passano i baldi alpin.
Come la marcia ben
La banda, la banda,
come la marcia ben
la banda, la banda,
come la marcia ben
la banda, la banda,
come la marcia ben
la banda degli alpin.
Astro del ciel
(canto di Natale)
Astro del ciel, Pargol divin,
mite agnello, redentor,
tu che i vati da lungi sognar,
tu che angeliche voci annunziar,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor!
Dormi bambin, dormi Gesù,
su nel cielo cantano
ninna nanna gli angeli in cor,
al Bambino dai riccioli d’or,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor!
B
Bacio (Un) a mezzanotte
Non ti fidar
di un bacio a mezzanotte
se c’è la luna non ti fidar
perché perché
la luna a mezzanotte
riesce sempre a farti innamorar
non ti fidar di stelle galeotte
che invitano a volersi amar
mezzanotte per amar
mezzanotte per sognar
fantasticar
Ma come farò, senza più amar
ma come farò, senza baciar
ma come farò a non farmi tentar
luna luna tu, non mi guardar
luna luna tu, non curiosar
luna luna tu, non far la sentinella
ogni stella in ciel, parla al mio cuor
ogni stella in ciel, parla d’amor
ogni stella in ciel sarà la mia stella
mezzanotte per amar
mezzanotte per sognar
fantasticar
Non ti fidar
di un bacio a mezzanotte
se c’è la luna non ti fidar
perché perché
la luna a mezzanotte
riesce sempre a farti innamorar
non ti fidar di stelle galeotte
che invitano a volersi amar
mezzanotte per amar
mezzanotte per sognar
fantasticar
Balla Marietta
(canto veneto. Beppi De Marzi)
Balla Marietta balla
che quando balli
tutti belli ballano là-bas.
Ballerài Marietta
ballerai sul tabià
Bandiera (La) dei tre colori
E la bandiera dei tre colori
È sempre stata la più bella!
Noi vogliamo sempre quella
Noi vogliam la libertà!
La Libertà! La Libertà!
Barbera e champagne
(Giorgio Gaber)
Barbera champagne stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa
ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.
Bella ciao
(canto dei partigiani)
Una mattina, mi son svegliato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Una mattina, mi son svegliato
Ed ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
O partigiano, portami via
Che mi sento di morir.
E se io muoio, da partigiano,
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E se io muoio, da partigiano
Tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E seppellire lassù in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior.
E tutti quelli che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E tutti quelli che passeranno
Mi diranno “che bel fior”.
E quest’è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E quest’è il fiore del partigiano
Morto per la libertà.
E quest’è il fiore del partigiano
Morto per la libertà!
Bella ciao
Alla mattina, appena alzata
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Alla mattina, appena alzata
In risaia mi tocca andar.
Il capo in piedi, col suo bastone
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Il capo in piedi, col suo bastone
E noi curve a lavorar.
Oh mamma mia, oh che tormento
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O mamma mia, oh che tormento
Io t’invoco ogni doman.
Ma verrà un giorno, che tutte quante,
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Ma verrà un giorno, che tutte quante
Lavoreremo in libertà
Ma verrà un giorno che tutte quante
Lavoreremo in libertà.
Bella (La) Gigogin
Rataplan! Tamburo io sento
che mi chiama alla bandiera.
Oh che gioia, oh che contento
io vado a guerreggiar.
Rataplan! Non ho paura
delle trombe e dei cannoni,
io vado alla ventura
sarà poi quel che sarà.
E la bella Gigogin col tramilerilelà
la va a spass col so spincin
col tramilerilelà.
A quindici anni facevo all’amore
daghela avanti un passo
delizia del mio cuore;
a sedici anni ho preso marito,
daghela avanti un passo
delizia del mio cuore;
a diciassette mi sono spartita
daghela avanti un passo
delizia del mio cuore;
La ven, la ven, la ven alla finestra
l’è tu, l’è tu, l’è tutta inzipriada,
la dis, la dis, la dis che l’è malada
per non, per non, per non mangiar polenta
bisò, bisò, bisogna aver pazienza
lassà, lassà, lassala maridà.
E la bella Gigogin col tramilerilelà
la va a spass col so spincin col tramilerilelà.
Bellezza in bicicletta
Ma dove vai bellezza in bicicletta
Così di fretta pedalando con ardor?
Le gambe snelle, tornite e belle
M’hanno già messo la passione dentro al cuor!
Ma dove vai con i capelli al vento
Col cuor contento e col sorriso incantator?
Se tu lo vuoi, o prima o poi,
arriveremo sul traguardo dell’amor.
Se incontriamo una salita
Io ti sospingerò
E stringentoti alla vita
D’amor ti parlerò.
Ma dove vai bellezza in bicicletta
Non aver fretta resta un poco sul mio cuor,
lascia la bici, dammi i tuoi baci
è tanto bello, tanto bello far l’amor!
Bergera (La)
(canto del Piemonte)
A l’umbrëta dël büssun
bela bërgera l’è ‘ndürmia. (2 volte)
J’e da lì passè
tre zoli Fransè,
j’án bin die: « Bela bërgera,
vui l’èvi la frev! » (2 volte)
Ma se vui l’èvì la frev,
faruma fè na cuvertüra: (2 volte)
cun ël me mantel
ch’a l’è cusì bel.
Faruma fè na cuvertüra,
passerà la frev. (2 volte)
E la bela l’a rispundu
gentil galant fé voster viagi
e lassemi sté cun el mé bergé
che al suon de la sua viola
mi farà dansé (2 volte)
Bel bërgè, sentì lolì,
l’è sautà for da’nt la baraca, (2 volte)
cun la viola ‘n man
s’à l’è bütà sunè.
A l’àn pià bela bërgera,
l’àn fàla dansè. (2 volte)
C
Canto la tua gloria
Canto la tua gloria
Dio della vita,
cantano i secoli per te.
Canto la tua gloria
Dio dell’amore,
Signore della verità.
Mai cesserò di cantare per te
e canterò la tua bontà
la tua pazienza di padre che vede e comprende
e la tua forza che ci sostiene.
Chitarra romana
Sotto un manto di stelle Roma bella mi appare
solitario il mio cuor disilluso d’amor
va nell’ombra a cantar
una muta fontana, un balcone lassù
O chitarra romana, accompagnami tu.
Rit. Suona suona mia chitarra
lascia piangere il mio cuore
senza casa e senza amore
mi rimani solo tu.
Se la voce è un po’ velata
accompagnami in sordina
la mia bella Fornarina
al balcone non c’è più.
Lungotevere dorme mentre il fiume cammina
io lo seguo perché, mi trascina con sé
e travolge il mio cuor;
vedo un’ombra lontana e una stella lassù
O chitarra romana, accompagnami tu.
Rit. Suona suona mia chitarra…
Come porti i capelli bella bionda
Come porti i capelli bella bionda
Tu li porti alla bella marinara
Tu li porti come l’onda
Come l’onda in mezzo al mar.
2 volte
In mezzo al mar ci stan i camin che fumano
In mezzo al mar ci stan i camin che fumano
In mezzo al mar ci stan i camin che fumano
Saranno le mie belle che si consumano!
Come porti i capelli bella bionda
Tu li porti alla bella cittadina
Tu li porti alla mattina
Quando vai a passeggiar.
In mezzo al mar…
Com paol ation
1. Maramao perché sei morto, pane e vin non ti mancava
l’insalata era nell’orto e una casa avevi tu.
Le micine innamorate fanno ancor per te le fusa
ma la porta è sempre chiusa e tu non rispondi più.
Maramao… Maramao…fanno i mici in coro:
Maramao… Maramao…Mao, mao, mao ,mao, mao..
2. E Pippo Pippo non lo sa
ma quando passa ride tutta la città
e le sartine,dalle vetrine, gli fan mille mossettine.
Ma lui con grande serietà
saluta tutti, fa un inchino e se ne va
3. E’ arrivato l’ambasciatore con la piuma sul cappello
È arrivato l’ambasciatore a cavallo di un cammello
Ha portato una letterina dove scritto sta così
Se mi piaci Ninì ti darò tutto il cuor
È arrivato l’ambascia
4. Lola cosa impari a scuola
nemmeno una parola (2 volte)
balli il charleston
Charleston charleston che delizia che passion!!
5. Lo sai che i papaveri son alti alti alti e tu sei piccolina
e tu sei piccolina
Lo sai che i papaveri son alti alti alti sei nata paperina
che cosa ci vuoi
6. Voi non la conoscete ha gli occhi belli (coro) Chi?
Eulalia Torricelli da Forlì
Voi non la conoscete ha tre castelli (coro) Chi?
Eulalia Torricelli da
7. C’era una casetta piccolina in Canadà,
con vasche e pesciolini e tanti
fiori di lillà, e tutte le ragazze che passavano di là,
dicevano che bella la
casetta in Canadà
8. Marina Marina Marina ti voglio al più presto sposar (2 voltre)
Oh mia bella mora no non mi lasciare, non mi devi rovinare
o no, no, no, no, no…..
D
Di belle come noi
Di belle come noi
la mamma non ne fa più
si è rotta la macchinetta
si è rotta la macchinetta
Di belle come noi
la mamma non ne fa più, si è rotta la macchinetta
e non si aggiusta più!
RIT.: Viva l’amore, l’amore, l’amor
che vien che va
viva l’amore, l’amore, l’amor
che vien che va
viva l’amore, l’amore, l’amor che vien che va
viva l’amor, viva l’amor, chi lo sa far!
Mia nonna mi diceva non prendere i castani
che son tutti tipi strani
che son tutti tipi strani
mia nonna mi diceva non prendere i castani
che son tutti tipi strani
e l’amor non sanno far!
RIT.: Viva l’amore…
Mia nonna mi diceva non prendere quei biondi
che son tutti vagabondi
che son tutti vagabondi
mia nonna mi diceva non prendere quei biondi
che son tutti vagavbondi
e l’amor non sanno far!
RIT.: Viva l’amore…
Mia nonna mi diceva non prendere quei mori
che son tutti traditori
che son tutti traditori
mia nonna…
RIT.: Viva l’amore…
Mia nonna mi diceva non prendere quei rossi
che son tutti saltafossi
che son tutti saltafossi
mia nonna …
RIT.: Viva l’amore…
Di qua di là del Piave
(canto degli Alpini)
Di qua, di là del Piave
ci sta un’osteria.
Là c’è da bere e da mangiare
ed un buon letto da riposar.
E dopo aver mangiato,
mangiato e ben bevuto.
Oi bella mora se vuoi venire,
questa è l’ora di far l’amor.
Mi si che vegnaria
per una volta sola.
Però ti prego lasciami stare
che son figlia da maritar.
Se sei da maritare
dovevi dirlo prima.
Sei sempre stata coi vecchi Alpini,
non sei figlia da maritar.
E dopo nove mesi
è nato un bel bambino.
Sputava il latte, beveva il vino,
l’era figlio d’un vecchio Alpin.
Domenica (La) andando alla messa
(Canto popolare del Trentino)
La domenica andando alla messa,
compagnata dai miei amatori
mi sorpresero i miei genitori
monachella mi fecero andar,
ohi sì sì. ohi no no,
monachella mi fecero andar.
Dimmi che m’ami. Sono innocente
come il sol che risplende sul mar,
voglio dare un addio all’amor
ohi sì sì ohi no no
voglio dare un addio all’amor!
Giovanotti piangete, piangete,
m’han tagliato i miei biondi capelli;
eran biondi, eran ricci eran belli
giovanotti piangete con me.
ohi sì sì. ohi no no,
giovanotti piangete con me.
Dimmi che m’ami. Sono innocente
come il sol che risplende sul mar,
voglio dare un addio all’amor
ohi sì sì ohi no no
voglio dare un addio all’amor!
E
È arrivato l’ambasciatore
È arrivato l’ambasciatore
Con la piuma sul cappello
È arrivato l’ambasciatore
A cavallo di un cammello
Ha portato una letterina
Dove scritto sta così
Se mi piaci Ninì
Ti darò tutto il cuor
È arrivato l’ambasciator.
E le bimbe dagli occhi sognanti
Se aspettate il più tenero amor
Dischiudete finestre e balconi
E intonate le liete canzoni
E arrivata per voi la fortuna
Se ascoltate vi dico cos’è
Una rosa mettetevi in testa
Vestitevi a festa e cantate con me.
È arrivato l’ambasciatore…
Da un paese lontano lontano
L’ha mandato un ignoto pascià
L’ha mandato per scegliere quella
Che sarà la più buona e più bella
La più bella la deve portare
Nel castello laggiù d’oltremar
Non importa se bionda o se bruna
Per me resta una la vuole sposar.
È arrivato l’ambasciatore…
E la Rosina bella la va al merca’
Verrà quel dì di lune, mi vo al merca’ a comprar la fune
Lune la fune, e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
Verrà quel dì di marte, mi vo al merca’ a compra le scarpe
Marte le scarpe, lune la fune, e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
Verrà quel dì di mercole, mi vo al merca’ a comprar le nespole,
mercole le nespole, marte le scarpe, lune la fune, e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
Verrà quel dì di giove, mi vo al merca’ a comprar le uove,
giove le uove, mercole le nespole, marte le scarpe, lune la fune,
e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
Verrà quel dì di venere, mi vo al merca’ a comprar la cenere,
venere la cenere, giove le uove, mercole le nespole, marte le scarpe,
lune la fune, e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
Verrà quel dì di sabato, mi vo al merca’ a comprar il soprabito,
sabato il soprabito, venere la cenere, giove le uove, mercole le nespole,
marte le scarpe, lune la fune, e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
Verrà quel dì di festa, mi vo al merca’ a comprar la vesta,
festa la vesta, sabato il soprabito, venere la cenere, giove le uove,
mercole le nespole, marte le scarpe, lune la fune e fine non avrà,
e la Rosina bella la va al merca’ (2 volte)
E qui comando io
Quelle stradelle che tu mi fai far, cara Rosina, cara Rosina,
quelle stradelle che tu mi fai far, cara Rosina le devi pagar
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni dì voglio sapere, ogni dì voglio sapere
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni dì voglio sapere chi viene e chi va!
Devi pagarle col sangue e dolor, finché la luna, finché la luna
Devi pagarle col sangue e dolor, finché la luna non cambia color.
E qui comando io ….
Quando la luna la cambia color, vieni Rosina, vieni Rosina,
quando la luna la cambia color, vieni Rosina faremo l’amor.
Era nato poveretto
Era nato poveretto
senza casa e senza tetto.
Ha venduto i suoi calzoni
per un piatto di maccheroni.
la la la la la la….
Era nato in quel di Napoli.
Lo tenente era di Sassari
e ha venduto i suoi scarponi
per un piatto di maccheroni.
la la la la la la…
Un gran piatto d’insalata,
quattro uova e una frittata,
e sessantasei vagoni
tutti pieni di maccheroni.
la la la la la la…
Se vuoi vincere la guerra
sia per mare sia per terra
fa in maniera che i cannoni
siano pieni di maccheroni.
la la la la la la…
Era una notte che pioveva
(Canto degli Alpini)
Era una notte che pioveva
E che tirava un forte vento
Immaginatevi che grande tormento
Per un alpino che sta che sta a vegliar
Immaginatevi che grande tormento
Per un alpino che sta che sta a vegliar.
A mezzanotte arriva il cambio
Accompagnato dal capoposto
Ohi sentinella torna al tuo posto
Sotto la tenda a ri a riposar
Ohi sentinella torna al tuo posto
Sotto la tenda a ri a riposar
Quando fui stato nella mia tenda
Sentii un rumore giù per la valle
Sentivo l’acqua giù per le spalle
Sentivo i sassi a ro a rotolar
Sentivo l’acqua giù per le spalle
Sentivo i sassi a ro a rotolar
Mentre dormivo sotto la tenda
Sognavo d’esser colla mia bella
E invece ero di sentinella
Fare la guardia allo, allo stranier
E invece ero di sentinella
Fare la guardia allo, allo stranier.
E tutti va in Francia
E tutti va in Francia
in Francia per lavorare
E tutti va in Francia,
in Francia per lavorà.
Ma come debbo fare
se tutti vanno via,
oh che malinconia,
da sola resterò !
Torneremo sulla neve ,
coi marenghi nel taschino,
torneremo a San Martino
per venirti a ritrovar.
Torneremo, torneremo,
suonerà la banda in testa,
sarà proprio un gran festa
ed andremo a fare l’amor !
E tutti va in Francia…
Si va a girare il mondo
in cerca di fortuna,
ma non ho più nessuna,
a te io penserò !
Torneremo sulla neve…
E tutti va in Francia,
in Francia per lavorar.
F
Fameja (La) dei gobon
Un gobo ed una goba, all’età di novant’anni
Per por fine ai loro affanni, per por fine ai loro affanni
Un gobo ed una goba, all’età di novant’anni
Per por fine ai loro affanni, si decisero a sposar!
Rit: Gobo so pare, goba sa mare, goba la fija de so sorela
Era goba anche quela, era goba anche quela
Gobo so pare, goba sa mare, goba la fija de so sorela
Era goba anche quela, era goba anche quela
La fameja dei gobon!
El dì del matrimonio c’eran pure i suonatori
Con la goba anche lori, con la goba anche lori,
El dì del matrimonio c’eran pure i suonatori
Con la goba anche lori, la fameja dei gobon!
Rit: Gobo so pare, goba sa mare, goba la fija de so sorela
……………………
E celebra le nozze il canonico Don Piero,
con la goba fatta a pero, con la gobba fatta a pero
E celebra le nozze il canonico Don Piero,
con la goba fatta a pero, la fameja dei gobon!
Rit: Gobo so pare…………
E dopo nove mesi è nato un bel bambino
Anche lui col suo gobino, anche lui col suo gobino
E dopo nove mesi è nato un bel bambino
Anche lui col suo gobino, la fameja dei gobon!
Rit: Gobo so pare…………..
Fazzolettino (Il)
Dammi o bello il tuo fazzolettino
(3 volte) Vado alla fonte lo voglio lavar.
Te lo lavo con acqua e sapone
(3 volte)
Ogni macchietta un bacino d’amor.
Te lo stendo su un ramo di rose
(3 volte)
Vento d’amore lo deve asciugar.
Te lo porto di sabato sera
(3 volte)
Di nascosto da mamma e papà.
Formicuzza (La) e il grillo
(filastrocca)
C’era un grillo in un canto di lino
La formicuzza ne chiese un filarino.
Disse il grillo che cosa ne vuoi fare
Calze e camicie mi voglio maritare
LARICIUNFARALILLALLERO
LARICIUNFARALILLALLERA (Bis)
Disse il grillo lo sposo sarò io
Rispose la formica sono contenta anch’io.
Venne fissato il pranzo delle nozze
4 patate e 3 castagne cotte.
Entraron in chiesa par darsi l’anello
Cadde il grillo si ruppe il cervello.
La formicuzza per il grande dolore
Prese una zampina e se la mise in cuore.
Suonan le 8 di là dal mare
Si sente dire che il grillo stava male.
Suonan le 9 di là dal porto
Si sente dire che il grillo era morto.
Suonan le 10 di là dal prato
Si sente dire che il grillo è sotterrato.
Suonan le 11 di là dal Monviso
Si sente dire che il grillo è in Paradiso.
È mezzanotte di là dal Montenero
Si sente dire che il fatto non è vero.
La formicuzza dal grande piacere
Scese in cantina a bere un buon bicchiere.
Fra martino
Fra Martino, campanaro,
dormi tu, dormi tu?
Suona le campane,
Suona le campane.
Din don dan, Din don dan.
G
Garibaldi fu ferito
Garibaldi fu ferito
fu ferito ad una gamba,
Garibaldi che comanda
che comanda i bersaglier !
Garibaldi fu ferito
fu ferito in Aspromonte,
e lo porta scritto in fronte
di volersi vendicar !
I
Ignoranti, senza scuole
(canto delle mondine)
Ignoranti, senza scuole,
Calpestate dal padron,
Noi eravam la plebe della terra
In risaia come in una prigion.
Ci dicevano questa vita
La dovrete sempre far
I padroni ci son sempre stati
E per sempre ci dovran restar.
Ma un bel giorno abbiam risposto
Siete i servi dei padron
Se lottiamo avremo più giustizia,
Nella pace la gloria del lavor.
Ma i nemici hanno armi
Di menzogna e corruzion
Hanno i giornali il cinema e la radio
Che difendono i profitti dei padron.
Ma ”noi donne” è un gran faro
Che c’illumina il cammin
Per noi donne è arma di progresso
E’ la voce di tutte noi mondin.
Io parto per l’America
Io parto per l’America,
parto sul bastimento,
io parto e son contento di non vederti più.
Quando sarai partito
ti troverai pentito
ti troverai pentito d’avermi abbandonà.
Quando sarò in America
sposo un’americana,
la bella italiana la lascio in abbandon.
L’anel che tu m’hai dato
l’ho messo sotto i piedi
o bello, se non credi te lo farò veder!
O donna, sei volubile,
o donna senza cuore.
tu mi giurasti amore con grande falsità.
O dammi le mie lettere,
o dammi il mio ritratto
l’amor con te, vigliacco non lo farò mai più.
Io parto per l’America
parto sul bastimento
arrivederci un giorno a far l’amor con te.
Italia bella mostrati gentile
(canto dell’emigrazione)
Italia bella mostrati gentile
E i figli tuoi non li abbandonare
Sennò ne vanno tutti in Brasile,
Non si ricordan più di ritornare.
Ancor qua ci sarebbe da lavorar
Senza star in America a migrar.
Ancor qua ci sarebbe da lavorar
Senza star in America a migrar.
Il secolo presente qui ci lascia,
Il millenovecento s’avvicina.
La fame ci han dipinta sulla faccia
E per guarirla un c’è la medicina.
Ogni po’ noi si sente dir io vo’
Là dov’è la raccolta del caffè.
Ogni po’ noi si sente dir io vo’, l
à dov’è la raccolta del caffè.
Non ci rimane più che preti e frati
Moniche di convento e cappuccini
E certi commercianti disperati
Di tasse non conoscono i confini.
Verrà un dì che anche loro dovran partir
Là dov’è la raccolta del caffè.
Verrà un dì che anche loro dovran partir
Là dov’è la raccolta del caffè.
Verrà un dì che…
L
Lassù sulle colline del Piemonte
(canto partigiano)
Lassù sulle colline del Piemonte,
ci stanno i partigiani a guerreggiar
guardando la pianura all’orizzonte
aspettano il momento di calar.
Ma un dì pure tu laggiù ritornerai la mamma e la bella abbraccerai,
ma un dì pure tu laggiù ritornerai la mamma e la bella bacerai.
Lassù in un lontano casolare,
la mamma con le mani giunte sta
pregando per il figlio che combatte
per dare all’Italia libertà.
Ma un dì pure tu laggiù ritornerai la mamma e la bella abbraccerai,
ma un dì pure tu laggiù ritornerai la mamma e la bella bacerai.
La vien giù dalle montagne
(canto popolare, Trentino)
La vien giù dalle montagne,
l’è vestita alla francese,
da un bel giovane cortese
gli fu chiesto far l’amor.
“La ringrazio, giovanotto,
la ringrazio del buon cuore,
appartengo a un altro amore
che mi ama e mi vuol ben”.
“Vatten via, sciagurata,
vatten via sulle montagne,
a raccoglier le castagne
con gli agnelli a pascolar”.
Io non sono montanara
e nemmeno cittadina
sono nata sulla spiaggia
e son figlia del bel mar.
Mio padre era il bel sole
E mia madre era la luna
le sorelle son le stelle
che risplendono nel ciel.
“Sono nata in mezzo ai fiori,
in mezzo ai fiori di vermiglio
sono pura come un giglio,
come un giglio voi morir”.
Lega (La)
Sebben che siamo donne,
paura non abbiamo
per amor dei nostri figli
per amor dei nostri figli
Sebben che siamo donne
paura non abbiamo
per amor dei nostri figli
in lega ci mettiamo.
Rit: Oilioliolà e la lega crescerà
E noialtri lavoratori
E noialtri lavoratori
Oilioliolà e la lega crescerà
E noialtri lavoratori
Vogliam la libertà!
Sebben che siamo donne
Paura non abbiamo
Abbiamo delle belle buone lingue
Abbiam delle belle buone lingue
Sebben che siamo donne
Paura non abbiamo
Abbiam delle belle buone lingue
E ben ci difendiamo.
Rit: Oiliolilà e la lega…
E voialtri signoroni
Che avete tanto orgoglio
Abbassate la superbia
Abbassate la superbia
E voialtri signoroni
Che avete tanto orgoglio
Abbassate la superbia
E aprite il portafoglio!
Rit: Oilioliolà e la lega…
M
Madama Doré
Oh quante belle figlie, Madama Doré Oh quante belle figlie!
Se son belle me le tengo, Scudiero del re, se son belle me le tengo!
Il re ne domanda una, Madama Doré,il re ne domanda una!
Che cosa ne vuol fare, Scudiero del re Che cosa ne vuol fare!
La vuole maritare, Madama Doré, la vuole maritare!
Con chi la mariterebbe, Scudiero del re,con chi la mariterebbe!
Col principe di Spagna, Madama Doré, col principe di Spagna!
E come la vestirebbe, Scudiero del re e come la vestirebbe!
Di rose e di viole, Madama Doré, di rose e di viole!
Scegliete la più bella, Scudiero del re, scegliete la più bella!
La più bella l’ho già scelta, Madama Doré, la più bella l’ho già scelta!
Allora vi saluto, Scudiero del re, allora vi saluto!
Mamma
Mamma, son tanto felice
perché ritorno da te.
La mia canzone ti dice
ch’è il più bel sogno per me!
Mamma son tanto felice…
Viver lontano perché?
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più,
mamma!,
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita
e per la vita non ti lascio mai più!
Sento la mano tua stanca:
cerca i miei riccioli d’or.
Sento, e la voce ti manca,
la ninna nanna d’allor.
Oggi la testa tua bianca
io voglio stringere al cuor.
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più,
mamma!
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita
e per la vita non ti lascio mai più!
Mamma… mai più!
Mamma (La) di Rosina
La mamma di Rosina era gelosa
(bim bum bam per favore Rosina dammelo un bel bacin)
nemmeno alla fontana
con gli occhi bianchi e neri
nemmeno alla fontana la mandava.
Un giorno la Rosina va al mulino
(bim bum bam per favore Rosina dammelo un bel bacin )
la va per macinare
con gli occhi bianchi e neri
la va per macinar farina fina.
Fa’ veglia molinaro che l’è giorno!
(bim bum bam per favore Rosina dammelo un bel bacin)
son qui da stamattina
con gli occhi bianchi e neri
son qui da stamattina ad aspettare.
Ma cosa t’è successo, mia Rosina?
(bim bum bam per favore Rosina dammelo un bel bacin)
Oh mamma non guardarmi
con gli occhi bianchi e neri
lo sai: chi va al mulino s’infarina.
Mamma mia dammi cento lire
(canto dell’emigrazione)
Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar!
Mamma mia dammi cento lire che in America vo…
Che in America voglio andar!
Cento lire io te le do
Ma in America no, no, no!
Cento lire io te le do
Ma in America no…
Ma in America no, no, no!
Suoi fratelli alla finestra:
mamma mia lasciala andar!
Suoi fratelli alla finestra
Mamma mia lascia…
Mamma mia lasciala andar!
Pena giunti in alto mare
Bastimento si ribaltò!
Pena giunti in alto mare
Bastimento si ri…
Bastimento si ribaltò!
Le parole della mamma
Son venute la verità!
Le parole della mamma
Son venute la ve…
Son venute la verità!
Mamma mi ci vuole un fidanzato
Mamma non son più la capricciosa ragazzina,
che giocava sempre con la bionda bambolina,
Ora son cresciuta e un desiderio in cuore è nato
Oh mamma, io vorrei un fidanzato!!
È una dolce fiamma un delizioso sentimento,
che mi brucia in cuore con un languido tormento,
è un desio d’amore che a morir è destinato
Oh mamma non mi dai un fidanzato!
(musica)
Mamma voglio anch’io un giovanotto da amare,
che non faccia come quelli in sogno sospirare,
che mi stringa forte sul suo cuor innam
Maramao perchè sei morto
Maramao perchè sei morto, pane e vin non ti mancava
l’insalata era nell’orto e una casa avevi tu.
Le micine innamorate fanno ancor per te le fusa
ma la porta è sempre chiusa e tu non rispondi più.
Maramao… Maramao…fanno i mici in coro:
Maramao… Maramao…Mao, mao, mao ,mao, mao..
Maramao perchè sei morto, pane e vin non ti mancava
l’insalata era nell’orto e una casa avevi tu
E una casa avevi tu!
Marina
Mi sono innamorato di Marina,
una ragazza mora ma carina
ma lei non vuol saperne del mio amore
cosa farò per coquistar il suo cuor?
Un giorno la incontrai sola sola
Il cuore mi batteva a mille all’ora
Quando le dissi che la volevo amare
Mi diede un bacio e l’amor sbocciò.
Marina, Marina, Marina, ti voglio al più presto sposar!
Marina, Marina, Marina, ti voglio al più presto sposar!
Oh mia bella mora no non mi lasciare, non mi devi rovinare,
oh no no no no no
oh mia bella mora no non mi lasciare, non mi devi rovinare,
oh no no no no no
Mia (La) mama
La mia mama vuol che sposi al lunedì
Un contadino un po’ cretino,
che beve sempre grappa e vino,
la mia mama
la campagna non mi va, preferisco la città
e non mi sposerò!
La mia mama vuol sposi al martedì
Un mandriano che va lontano
Un contadino un po’ cretino,
che beve sempre grappa e vino,
la mia mama
la campagna non mi va, preferisco la città
e non mi sposerò!
La mia mama vuol che sposi al mercoledì
Un mezzadro un poco ladro
Un mandriano che va lontano
Un contadino un po’ cretino,
che beve sempre grappa e vino,
la mia mama
la campagna non mi va, preferisco la città
e non mi sposerò!
E mia mama vuol che sposi al giovedi’
Un garzone fannullone,
un mezzadro un poco ladro
un mandriano che va lontano
un contadino un po’ cretino,
che beve sempre
grappa e vino, la mia mama
la campagna non mi va preferisco la città
e non mi sposerò!
E mia mama vuol che sposi al Venerdi’
Un fattore col trattore
Un garzone fannullone
Un mezzadro un poco ladro
Un mandriano che va lontano
Un contadino un po’ cretino
Che beve sempre grappa e vino
La mia mama,
la campagna non mi va preferisco la città
e non mi sposerò!
E mia mama vuol che sposi al sabato
Un montanaro molto avaro
Un fattore col trattore
Un garzone fannullone
Un mezzadro un poco ladro
Un mandriano che va lontano
Un contadino un po’ cretino
Che beve sempre grappa e vino
La mia mama,
la campagna non mi va preferisco la città
e non mi sposerò!
E mia mama vuol che sposi la domenica
Un possidente col conto corrente
Un montanaro molto avaro
Un fattore col trattore
Un garzone fannullone
Un mezzadro un poco ladro
Un mandriano che va lontano
Un contadino un po’ cretino
Che beve sempre grappa e vino,
la mia mama,
la campagna non mi va preferisco la città
e non mi sposerò!
Minatori non partite
(anonimo, canto dell’emigrazione)
Minatori non partite
non andate via di qua,
non lasciate qui la mamma
e i vostri piccoli tesor.
Per il beco di un quattrino
ho lasciato il casolar,
tu non scrivi e più non torni
e mai per sempre tornerai..
Ritorna presto, amor
dalla miniera
un forte abbraccio ancor
dal tuo piccino che piange per te..
Minatori non partite
non andate via di qua,
non lasciate qui la mamma
e i vostri piccoli tesor.
Il piccino si è ammalato
chiama sempre il suo papà
che non scrive e più non torna
e mai per sempre tornerà..
Ritorna presto amor
dalla miniera
un forte abbraccio ancor
dal tuo piccino che piange per te…
Miniera
(Cherubini, Bixio, 1927)
Allor che in ogni bettola messicana
danzano tutti al suono dell’avaiana
vien da lontano un canto così accorato
è un minatore bruno laggiù emigrato
la sua canzone sembra di un esiliato.
Cielo di stelle, cielo color del mare
tu sei lo stesso cielo del mio casolare
portami in sogno verso la patria mia
portale un cuor che muor di nostalgia.
Nella miniera è tutto un baglior di fiamme
piangono bimbi, spose, sorelle e mamme
ma a un tratto il minatore dal volto bruno
dice agli accorsi: se titubante è ognuno
io solo andrò laggiù che non ho nessuno.
E nella notte un grido solleva i cuori
mamme son salvi, tornano i minatori
manca soltanto quello dal volto bruno
ma per salvare lui non c’è nessuno.
Cielo di stelle, cielo color del mare…
E nella notte un grido solleva i cuori
mamme son salvi, tornano i minatori
manca soltanto quello dal volto bruno
ma per salvare lui non c’è nessuno.
Montanara (La)
Lassù per le montagne
fra boschi e valli d’or
tra l’aspre rupi echeggia
un cantico d’amor.
( 2 volte)
» La montanara, ohè! « ,
si sente cantare,
cantiam la montanara
e chi non la sa.
(2 volte)
N
Ninna oh
Ninna oh, ninna oh
Questo bambino a chi lo do?
Lo darò all’orso nero
Che se lo tenga un anno intero!
Ninna oh, ninna oh
Questo bambino a chi lo do?
Lo darò alla befana
Che se lo tenga una settimana!
Ninna oh, ninna oh
Questo bambino a chi lo do?
Lo darò alla sua mamma
Che lo metta a far la nanna!
Ninna oh, ninna oh, ninna oh…
O
O Angiolina, bela Angiolina
(Arm. L. Pigarelli) (Canto tradizionale degli Alpini)
O Angiolina, bela Angiolina,
innamorato io son di te,
innamorato dall’altra sera
quando venni a balar con te.
E la s’è messa la veste rossa
e le scarpette con le rosé
e le scarpette con le rosette,
fatte apposta per ben ballar.
O Angiolina, bela Angiolina…
Oh ce bjel cjs’cjel a Udin
(canto popolare del Friuli)
Oh ce biel, oh ce biel cjs’cièl a Udin,
oh ce biel, oh ce biel cjs’cièl a Udin,
oh ce biel cjscièl a Udin,
oh ce biela zoventut.
oh ce biel cjscièl a Udin,
oh ce biela zoventut.
Zoventut, zoventut come a Udin,
zoventut come a Udin,
zoventut come a Udin,
no si ‘n cjate in nissun lûc.
zoventut come a Udin,
no si ‘n cjate in nissun lûc.
Otto (Le) ore
la, la, la
Se otte ore vi sembran poche
provate voi a lavorar
e proverete la differenza
di lavorare e di comandar
E proverete la differenza
di lavorar e di comandar
Se otte ore son troppo poche
chi non lavora non mangerà
e quei vigliacchi di sfruttatori
saranno loro a lavorar .
e quei vigliacchi di sfruttatori
saranno loro a lavorar.
(musica)
Se otte ore vi sembran poche
provate voi a lavorar
e capirete la differenza
di lavorare e di comandar
E capirete la differenza
di lavorare e di comandar.
Oh Venezia
Oh Venezia che sei la più bella
e te di Mantova che sei la più forte,
gira l’acqua d’intorno alle porte,
sarà difficile poterti pigliar.
L’altra notte entrando in Venezia,
vedevo il sangue scorreva per terra
e i feriti sul campo di guerra,
e tutto il popolo gridava pietà.
Oh Venezia ti vuoi maritare
e per marito ti daremo Ancona
e per dote le chiavi di Roma
e per anello le onde del mar.
P
Partire partirò partir bisogna
Partire partirò, partir bisogna
dove comanderà nostro sovrano. Chi prenderà la strada di Bologna e chi anderà a Parigi e chi a Milano.
Ah che partenza amara, Gigina cara, mi convien fare! sono coscritto e mi convien marciare.
Quando sarò lontano da ‘sta parte e non rivedrò più la Patria mia io metterò la penna sulle carte
e scrivero’a te Gigina mia.
Ah che partenza amara,
Gigina cara, mi convien fare!
vado alla guerra e spero di tornare.
Piemontesina bella
Addio bei giorni passati
mia piccola amica ti devo lasciar
gli studi son già terminati
abbiamo finito così di sognar.
Lontano andrò dove non so
parto col pianto nel cuor
a Torino ho lasciato il mio amor.
Non ti potrò scordare
piemontesina bella
sarai la sola stella
che brillerà per me.
Ricordi quelle sere
passate al Valentino
col biondo studentino
che ti stringeva sul cuor.
Totina il tuo allegro studente
di un giorno lontano
è adesso dottor
io curo la povera gente
ma pure non riesco
a guarire il mio cuor.
La gioventù
non torna più
quanti ricordi d’amor
a Torino ho lasciato il mio cuor.
Non ti potrò scordare…
Pinguino (Il) innamorato
Guarda, guarda, guarda
il bel pinguino innamorato,
col colletto duro
e con il petto inamidato,
va passeggiando sopra il pac,
con un’aria molto chic,
dondolando mollemente il frac.
Sotto al chiar di luna
va a cantar la serenata,
dove fa la nanna
la pinguina innamorata
“oh bella figlia dell’amor,
schiavo son dei vezzi tuoi,
io son tutto tuo se tu mi vuoi” !
Ma il papà della pinguina,
esce con la scopa in mano,
“lascia star la mia bambina,
via di qua o marran”!
Quatto, quatto, quatto
il bel pinguino innamorato,
con il cuor trafitto
s’allontana disperato
poi, nella notte s’ode un tic,
sopra il pac che ha fatto crac,
s’é sparato il bel pinguino in frac.
Pippo non lo sa
E Pippo Pippo non lo sa
ma quando passa ride tutta la città
e le sartine,
dalle vetrine,
gli fan mille mossettine.
Ma lui con grande serietà
saluta tutti, fa un inchino e se ne va
si crede bello
come un Apollo
e saltella come un pollo.
Sopra il cappotto porta la giacca
e sopra il gilet la camicia,
sopra le scarpe porta le calze
non ha un botton
e con le stringhe tira su i calzon.
Ma Pippo Pippo non lo sa
e serio serio se ne va per la città
si crede bello
come un Apollo
e saltella come un pollo.
Ma Pippo Pippo non lo sa…..
Polenta e baccalà
(canzone friulana)
Tutti mi dicono bionda, oilioilà
Ma bionda io non sono, oilioilà,
porto i capelli neri,
porto i capelli neri
Tutti mi dicono bionda, oilioilà
Ma bionda io non sono,oilioila,
porto i capelli neri,
neri come il carbon.
Perché non m’ami più!
Se il mare fosse di tocio, oiliolà,
e i monti di polenta, oilioilà,
ohi mamma che tociade
ohi mamma che tociade!
Se il mare fosse di tocio, oiliolà,
e i monti di polenta, oilioilà,
ohi mamma che tociade
polenta e baccalà
perché non m’ami più!!
Q
Quando l’alber comincia a fiorire
Quando l’alber comincia a fiorire
La primavera sta per partire
Amante mio tu mi lasci sola
Amante mio tu mi lasci sola
Quando l’alber comincia a fiorire
La primavera sta per partire
Amante mio tu mi lasci sola
E Dio sa quando ritornerà.
Quando sarai via nell’America
Tu sposerai un’americana
Non penserai più di me italiana
Non penserai più di me italiana.
Quando sarai via nell’America
Tu sposerai un’americana
Non penserai più di me italiana
E dell’amore che ti ho portà.
E maledetta ne sia la macchina
Il macchinista e la ferrovia
Che m’han rubato l’amante mio
Che m’han rubato l’amante mio.
E maledetta ne sia la macchina
Il macchinista e la ferrovia
Che m’han rubato l’amante mio
E chissà mai se ritornerà!
E chissà mai se ritornerà!
Quando saremo in Merica
(canto dell’emigrazione del Trentino Alto Adige-Südtirol)
Quando saremo in Merica
la terra ritrovata,
noi ghe darem la zapa…
noi ghe darem la zapa…
Quando saremo in Merica
la terra ritrovata,
noi ghe darem la zapa
ai siori del Trentin!
Quel mazzolin di fiori
Quel mazzolin di fiori
che vien dalla montagna
Quel mazzolin di fiori
che vien dalla montagna
e bada ben che non si bagna
che lo voglio regalar
e bada ben che non si bagna
che lo voglio regalar
Lo voglio regalare
perché l’è un bel mazzetto
Lo voglio regalare
perché l’è un bel mazzetto
lo voglio dare al mio moretto
questa sera quando vien
lo voglio dare al mio moretto
questa sera quando vien
Stasera quando viene
sarà una brutta sera
Stasera quando viene
sarà una brutta sera
ed è perché sabato sera
lui non è venuto da me
ed è perché sabato sera
lui non è venuto da me
Non è venu(to) da me
l’è andà dalla Rosina
Non è venu(to) da me
l’è andà dalla Rosina
ed è perché son poverina
mi fa pianger e sospirar
ed è perché son poverina
mi fa pianger e sospirar
Fa pianger e sospirare
sul letto dei lamenti
Fa pianger e sospirare
sul letto dei lamenti
e cosa mai dirà la gente
cosa mai dirà di me
e cosa mai dirà la gente
cosa mai dirà di me
Dirà che son tradita
tradita nell’amore (2)
ed è perché mi piange il cuore
e per sempre piangerà (2)
R
Reginella campagnola
All’alba quando spunta il sole,
là nell’Abruzzo tutto d’or
le prosperose campagnole
discendon le valli in fior
O campagnola bella
Tu sei la reginella
Negli occhi tuoi c’è il sole,
c’è il colore delle viole,
delle valli tutte in fior!
Se canti, la tua voce
È un’armonia di pace
Che si diffonde e dice
“Se vuoi vivere felice,
devi vivere quassù!”
Quand’è festa del paesello
Con la sua cesta se ne va
Trotterellando, l’asinello
La porta verso la città.
O campagnola bella
Tu sei la reginella
Negli occhi tuoi c’è il sole,
c’è il colore delle viole,
delle valli tutte in fior!
Se canti, la tua voce
È un’armonia di pace
Che si diffonde e dice
“Se vuoi vivere felice,
devi vivere quassù!”
Ma poi la sera al tramontare
Con le sue amiche se ne va
È tutta intenta a raccontare
Quel ch’è avvenuto là in città!
O campagnola bella
Tu sei la reginella
Negli occhi tuoi c’è il sole,
c’è il colore delle viole,
delle valli tutte in fior!
Se canti, la tua voce
È un’armonia di pace
Che si diffonde e dice
“Se vuoi vivere felice,
devi vivere quassù!”
Romagna mia
Sento la nostalgia di un passato,
dove la mamma mia ho lasciato
non ti potrò scordar casetta mia,
in questa notte stellata la mia serenata
la dedico a te!
Romagna mia, Romagna in fiore,
tu sei la stella, tu sei l’amore,
quando ti penso vorrei tornare
dalla mia bella al casolare
Romagna, Romagna mia lontan da te non si può star!…
Rosamunda
Rosamunda, Rosamunda,
che magnifica serata
sembra quasi preparata
da una fata delicata
Mille luci, mille voci,
mille cuori strafelici
sono tutti in allegria, oh che felicità.
Rosamunda, se mi baci tu
Rosamunda , non resisto più
Tutte le coppie fo inciampar
Più non mi trovo a saltellar.
Rosamunda, tu mi fai gioir
Rosamunda, tu mi fai stordir
Sotto le stelle a cuor a cuor
È tanto bello il nostro amor.
Rosamunda tu sei la vita per me
Rosamunda tutto il mio cuore per te
Nei tuoi baci c’è tanta felicità
Più ti guardo e più mi piaci
Rosamu..un..da.
S
Saluteremo il signor padrone
Saluteremo il signor padrone
per il male che ci ha fatto,
che ci ha sempre maltrattato
fino all’ultimo momen’.
Saluteremo il signor padrone
con la so’ risera neta
pochi soldi in la cassetta
e i debit da pagar.
Macchinìsta, macchinista faccia sporca
metti l’olio nei stantufi,
di risaia siamo stufi,
di risaia siamo stufi.
Macchinista, macchinista faccia sporca
metti l’olio nei stantufi,
di risaia siamo stufi
e a casa nostra vogliamo andar.
Con un piede, con un piede sulla staffa
e quell’altro sul vagone,
ti saluto cappellone,
ti saluto cappellone.
Con un piede, con un piede sulla staffa
e quell’altro sul vagone,
ti saluto cappellone,
a casa nostra vogliamo andar.
Scariolanti (Gli)
(canto della Romagna, 1880)
A mezzanotte in punto
si sente un gran rumor
sono gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar
Volta rivolta
e torna a rivoltar
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar
A mezzanotte in punto
si sente una tromba suonar
sono gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
Volta, rivolta…
Gli scariolanti belli
son tutti ingannator
vanno a ingannar la bionda lerì lerà
per un bacin d’amor.
Volta, rivolta…
Sciator (Lo)
Quando la neve scende giù lieve
non esitar si deve,
prendi lo zaino e lesto va
dove più fioccherà.
Ma se l’amore vince l’ardore
cresce l’affanno in cuore,
quando nel cuor c’è gioventù
non si resiste più.
Si va sulla montagna
dove la neve il volto ci abbronzerà.
L’ardor che ci accompagna,
sarà la fiamma, il cuor ci riscalderà.
Salir, sempre salir
mentre ogni valle canta così:
Sci…Sci…
Sciator! Ripete il vento
solo ardimento
il tuo motto sarà. Sarà!
Signorinella, pallida e snella
getta la tua gonnella,
la tua pelliccia di vison,
mettiti i pantalon!
Vecchio scarpone, d’ogni passione
vinci la tentazione,
non abbracciar più la Ninì
solo i fedeli sci!
Si va sulla montagna
dove la neve il volto ci abbronzerà.
L’ardor che ci accompagna,
sarà la fiamma, il cuor ci riscalderà.
Salir, sempre salir
mentre ogni valle canta così:
Sci…Sci…
Sciator! Ripete il vento
solo ardimento
il tuo motto sarà. Sarà!
Sciur padrun
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi, foera li palanchi.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi c’anduma a cà.
A scusa sciur padrun sa l’em fa tribulèr
Ieran li premi volti, ieran li premi volti.
A scusa sciur padrun sa l’em fa tribulèr
Ieran li premi volti e’n saievum coma fer.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi…
E non va più a mesi, nemmeno e settimane
La va a poche ore, la va a poche ore
E non va più a mesi, nemmeno a settimane
La va a poche ore poi dopo andiamo a cà.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi…
E quando il treno sceffla i mundin a la staziun
Cun la cascetta in spala, cun la cascetta in spala.
E quando il treno sceffla i mundin a la staziun
Cun la cascetta in spala su e giù per i vagun.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi, foera li palanchi.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi c’anduma a cà.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Foera li palanchi, foera li palanchi.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi (PAUSA)
Foera li palanchi (PAUSA) c’anduma a cà.
Se chanto, que chante
Se chanto, que chante
Debante ma fenestro
ia un auselou
touto la noué chanto
chanto sa chansoun
Se chanto que chante
chanto pas per you
chanto per ma mio
qu’es da luenh de you
Aquelos mountagnos
que tan hautos soun
m’empachoun de veire
mes amours oun soun.
Se chanto, que chante…..
Baisà-vous mountagnos
Planos lévas-vous
Perqué posqué veire
mes amours oun soun.
Se chanto, que chante…
Semo de Cinturini
Semo de Cinturini lasciatece passà,
semo belle e simpatiche ce famo rispettà.
Matina e sera, ticchetetà,
infinu a sabadu ce tocca d’abbozzà
Matina e sera, ticchetetà,
infinu a sabadu ce tocca d’abbozzà
Quanno fischia la sirena prima innanzi che faccia giurnu,
ce sentite atturnu atturnu, dentro Terni da passà.
Matina e sera, ticchetetà,..
Quanno a festa ce vedete quanno semo arcutinate
pe signore ce pijate, semo scicche in verità
Matina e sera, ticchetetà…
Se quarcuno che se crede, perchè semo tessitore,
ma se nui famo all’amore, lo facemo pe’ scherzà.
E se ce dicono, tant’accuscì,
je dimo squajatela, pe’ me tu poli ji
Matina e sera, ticchetetà, …
Se non ci conoscete
Se non ci conoscete guardateci nel viso
Noi siamo rovigotte donateci un sorriso
Dai dai dai sempre avanti indietro mai
Se non ci conoscete guardateci nel petto
Noi siamo da Rovigo vogliamo aver rispetto
Dai dai dai sempre avanti indietro mai
Se non ci conoscete guardate la cintura
Noi siamo da Rovigo e non abbiam paura
Dai dai dai sempre avanti indietro mai
Se non ci conoscete guardateci negli occhi
Noi siamo da Rovigo ne piase i giovanotti
Dai dai dai sempre avanti indietro mai
Dai dai dai sempre avanti indietro mai
Sento il fischio del vapore
Sento il fischio del vapore l’è il mio amore che ‘l va via (2 volte)
e l’è partito per l’Albania, e chissà quando ritornerà! (2 volte)
Ritornerà sta primavera con la spada insanguinata, (2 volte)
ma se mi trova già maritata, ohi che pena, ohi che dolor! (2 volte)
Ohi che pena, ohi che dolor, che brutta bestia è mai l’amore, (2 volte)
Starò piuttosto senza mangiare, ma l’amore lo voglio far. (2 volte)
Lo voglio far mattina e sera finché vien la primavera (2 volte)
la primavera l’è ritornata ma il mio bene non torna più. (2 volte)
Mi han rinchiuso in un convento e m’ha tagliato i miei capelli (2 volte)
ed eran biondi e ricci e belli, m’han tagliato le mie beltà. (2 volte)
Signore delle cime
(Beppi De Marzi, 1958)
Dio del Cielo, Signore delle Cime
un nostro amico hai chiesto alla montagna
ma ti preghiamo,
ma ti preghiamo,
su nel Paradiso,
su nel Paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne
Santa Maria, Signora della Neve,
copri col bianco tuo soffice mantello,
il nostro amico,
nostro fratello,
su nel Paradiso,
su nel Paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne
Son la mondina
Son la mondina son la sfruttata
Son la proletaria che giammai tremò:
Mi hanno uccisa e incatenata
Carcere e violenza nulla mi fermò.
Coi nostri corpi sulle rotaie
Noi abbiam fermato il nostro sfruttator;
C’è tanto fango nelle risaie,
Ma non porta macchia il simbol del lavor.
E lotteremo per il lavoro,
Per la pace, il pane e per la libertà;
E costruiremo un mondo nuovo
Di giustizia e di vera civiltà.
Questa bandiera gloriosa e bella
Noi l’abbiam raccolta e la portiam più in su,
Dal Vercellese a Molinella,
Alla testa della nostra gioventù.
Ed ai padroni farem la guerra
Tutti uniti insieme noi la vincerem;
Non più sfruttati sulla terra
Ma più forti dei cannoni noi sarem.
Spagnola (La)
Di Spagna sono la bella, regina son dell’amor
Tutti mi dicono stella, stella di vivo splendor (2 volte)
Stretti stretti nell’estasi d’amor
La spagnola sa amar così, bocca a bocca la notte e il dì (2 volte)
Bella spagnola che canti, tu sei più vaga di un fior
Sogno di luce che incanti, come una maga d’amor (2 volte)
Stretti stretti…….
Spazzacamino (Lo)
Su e giù per le contrade
di qua e di là si sente
cantare allegramente
è lo spazzacamin
(2 volte)
S’affaccia alla finestra
una signorinella
con la sua voce bella
chiama lo spazzacamin
(2 volte)
Prima lo fa entrare
e poi lo fa sedere
gli dà mangiare e bere
allo spazzacamin
(2 volte)
E dopo aver mangiato
mangiato e ben bevuto
gli fa spazzare il buco
il buco del camin
(2 volte)
Mi spiace giovanotto
se il mio camino è stretto
povero giovinetto
come farà a passar
Non dubiti signora
son vecchio del mestiere
so fare il mio dovere
su e giù per il camin
E dopo 9 mesi
è nato un bel bambino
assomigliava tutto allo spazzacamin
(2 volte)
Stellette (Le)
(canto degli Alpini)
E le stellette che noi portiamo
son disciplina, son disciplina
e le stellette che noi portiamo
son disciplina di noi soldà.
E tu biondina capricciosa
garibaldina trullaillà
tu sei la stella, tu sei la stella
e tu biondina capricciosa
garibaldina trullaillà,
tu sei la stella di noi soldà.
E la gavetta che noi portiamo
è la cucina, è la cucina
e la gavetta che noi portiamo
è la cucina di noi soldà.
E tu biondina…
E la borraccia che noi portiamo
è la cantina, è la cantina
e la borraccia che noi portiamo
è la cantina di noi soldà.
E tu biondina…
Ed il cappello che noi portiamo
sì è l’ombrello, sì è l’ombrello
ed il cappello che noi portiamo
sì è l’ombrello di noi soldà.
Sul cappello
Sul cappello, sul cappello che noi portiamo,
c’è una lunga, c’è una lunga penna nera,
che a noi serve, che a noi serve da bandiera,
su pei monti, su pei monti a guerreggiar, oilà la!
Evviva evviva il reggimento,
evviva evviva il corpo degli alpin.
Evviva evviva il reggimento,
evviva evviva il corpo degli alpin.
Su pei monti, su pei monti che noi andremo,
coglieremo, coglieremo le stelle alpine,
per donarle, per donarle alle bambine,
farle pianger, farle pianger e sospirar, oilà la!
Evviva evviva il reggimento,
evviva evviva il corpo degli alpin.
Evviva evviva il reggimento,
evviva evviva il corpo degli alpin.
Sul ponte di Bassano
Sul ponte di Bassano
là ci darem la mano
là ci darem la mano
ed un bacin d’amor
ed un bacin d’amor
ed un bacin d’amor.
Per un bacin d’amore
successe tanti guai
non lo credevo mai
doverti abbandonar
doverti abbandonar
doverti abbandonar.
Doverti abbandonare
volerti tanto bene
è un giro di catene
che m’incatena il cor
che m’incatena il cor
che m’incatena il cor.
Che m’incatena il cuore
che m’incatena il fianco
non posso far di manco
di piangere e sospirar
di piangere e sospirar
di piangere e sospirar.
Sul volo chiaro
(Marco Maiero)
Ritorna ancora la voce del silenzio,
ritorna ancora, quando accenna giorno,
sul volo chiaro che porta via le stelle
e muove il primo vento, e muove il primo vento.
Ritorna ancora.
Ritorna ancora la voce del silenzio,
ritorna ancora, con la prima neve;
sui rami accesi di luce novembrina
che bacia appena il Bosco, che bacia appena il Bosco.
Ritorna ancora.
Ritorna ancora la voce della pace,
dai brividi segreti di un coro di montagne,
Ritorna ancora la voce della pace
dai prati delle storie
che sanno quando è il tempo degli amori.
che sanno quando è il tempo degli amori, il tempo degli amori.
T
Tabachina (La)
(canto piemontese)
Tabachina porta pa ’l capel sensa ch’a l’abbia,
Sensa ch’a l’abbia,
Tabachina porta pa ’l capel sensa ch’a l’abbia,
Sensa ch’a l’abbia un bel bindel.
Ma ’l bindel a l’è na ròba fina
J’è la tabachina, j’è la tabachina
Ma ’l bindel a l’è na ròba fina
J’è la tabachina da contentè.
O mi povr om come i l’hai da fè
J’è la tabachina, j’è la tabachina
O mi povr om come i l’hai da fè
J’è la tabachina da contentè
Tabachina porta paij causet
Senza ch’a l’abbia, sensa ch’a l’abbia
Tabachina porta paij causet
Sensa ch’a l’abbia un bel piset.
Ma ’l piset a l’è na roba fina
Jè la tabachina, j’è la tabachina
Ma ’l piset a l’è na roba fina
J’è la tabachina da contentè.
O povr om come i l’hai da fè
J’è la tabachina, j’è la tabachina
O mi povr om come i l’hai da fè
J’è la tabachina da contentè
Tabachina porta paij scarpet
Sensa ch’a l’abbia, sensa ch’a l’abbia,
Tabachina porta paij scarpet
Sensa ch’a l’abbia un bel tachet.
Ma ’l tachet a l’è na roba fina
J’è la tabachina, j’è la tabachina
Ma’l tachet a l’è na roba fina
J’è la tabachina da contentè.
O mi povr om come i l’hai da fè
J’è la tabachina, j’è la tabachina
O mi povr om come i l’hai da fè
J’è la tabachina da contentè
Tango (Il) delle capinere
Laggiù nell’Arizona,
Terra di sogni e di chimere
Se una chitarra suona
Cantano mille capinere…
Hanno la chioma bruna,
Hanno la febbre in cor ;
Chi va a cercar fortuna
Vi troverà l’amor…
A mezzanotte va
La ronda del piacere
E nell’oscurità
Ognuno vuol godere…
Son baci di passion,
L’amor non sa tacere…
È questa la canzon
Di mille capinere !
Il bandolero stanco
Scende la Sierra misteriosa ;
Sul suo cavallo bianco
Spicca la vampa di una rosa…
Quel fior di primavera
Vuol dire fedeltà
E alla sua capinera
Egli lo porterà.
A mezzanotte va la ronda…
Testamento (Il) del capitano
(canto degli Alpini)
Il Capitan della compagnia
e l’è ferito e sta per morir..!
E manda a dire ai suoi Alpini
perché lo vengano a ritrovar.
I suoi Alpini ghe manda a dire
che non han scarpe per camminar…
« O con le scarpe o senza scarpe
i miei Alpini li voglio qua …
» Cosa comanda, sior Capitano
che noi adesso semo arrivà … »
E io comando che il mio corpo
in cinque pezzi sia taglià:
il primo pezzo alla mia Patria
secondo pezzo al Battaglion
Il terzo pezzo alla mia mamma
che si ricordi del suo figliol !
Il quarto pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor!
L’ultimo pezzo alle montagne (2 volte)
che lo fioriscano di rose e fior…!
Tira la cinghia
Tutto aumenta la carne ed il tramway
Signor padrone tu non ci aumenti mai
E noi facciamo sempre il tuo interesse
Tu ci condisci con le tue promesse!
Tira la cinghia tira, così non può durare
La colpa è della lira che sempre si ritira
Tira la cinghia tira, così non può durare
La colpa è della lira che non si rialza più!
Ci chiedi spesso di collaborare
Gli straordinari sempre ci fai fare
Il tuo lavoro noi facciam di corsa
Apri un pochino i cordoni della borsa!
Tira la cinghia tira, così non può durare
La colpa è della lira che sempre si ritira
Tira la cinghia tira, così non può durare
La colpa è della lira che non si rialza più!
Ci dici sempre di rendere di più
E ci hai comprato una nuova tuta blu
Noi lo faremo bene il tuo lavoro
Sgancia la lira e salva il tuo decoro!
Tira la cinghia tira, così non può durare
La colpa è della lira che sempre si ritira
Tira la cinghia tira, così non può durare
La colpa è della lira che non si rialza più!
Tradotta (La)
(canto della 1° guerra mondiale)
La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più
ma la va diretta al Piave
cimitero della gioventù.
Siam partiti siam partiti in ventinove
solo in sette siam tornati qua
e gli altri ventidue
son sepolti tutti a San Donà.
A Nervesa a Nervesa c’è una croce
mio fratello è sepolto là
io ci ho scritto su « Ninetto »
e la mamma Io ritroverà
Cara suora, cara suora son ferito
a domani non ci arrivo più
se non c’è qui la mia mamma
un bel fiore me Io porti tu
Tragico (Il) affondamento del Sirio
(canto degli emigranti)
E da Genova il Sirio partivano
per l’America varcare, varcare il confin
e da bordo cantar si sentivano
tutti allegri del suo, del suo destin.
Urtò il Sirio un orribile scoglio,
di tanta gente la misera fin:
padri e madri bracciava i suoi figli
che si sparivano tra le onde,
le onde del mar.
E fra loro un vescovo c’era
dando a tutti la sua benedizion.
(2 o 3 volte)
e fra loro larì
un vescovo c’era larà
dando a tutti larì
la sua benedizion.
Trenta giorni di nave a vapore
Trenta giorni di nave a vapore
fino in America ghe semo arrivati
fino in America ghe semo arrivati
no abbiam trovato né paglia e né fieno
abbiam dormito sul nudo terreno
come le bestie che van a riposà
America lontana e bella
Tutti la chiamano l’America sorella
E l’America l’è lunga e l’è larga
l’è circondata dai monti e dai piani
e con l’industria dei nostri italiani
abbiam formato paesi e città
America lontana e bella
Tutti la chiamano l’America sorella
Tu scendi dalle stelle
(canto di Natale)
Tu scendi dalle stelle, o re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo al gelo (2 volte)
O bambino mio divino,
io ti vedo qui a tremar,
O Dio beato !
Ah quanto ti costò l’avermi amato ! (2 volte)
A te che sei del mondo, il Creatore,
mancano panni e fuoco, oh mio Signore (2 volte)
Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà più m’innamora,
giacché per nostro amor, tu soffri ancora ! (2 volte)
Al suon di pastorale, o mio bambino,
con gli angeli riposi a te vicino (2 volte)
Nella notte fredda e scura,
ci inchiniamo per pregar,
O buon Signore, e salutiamo in te il Redentore ! (2 volte + piano)
U
Uva (L’) fogarina
A quant’è bella l’uva fogarina
E com’è bello saperla vendemmiar
A far l’amor con la mia bella
A far l’amore in mezzo ai prà
Dirin din din, dirin din din
Dirin din din, din din, din din (2 volte)
V
Valsugana
(canto del Trentino)
Quando anderemo fora
Fora per la Valsugana
Quando anderemo fora
Fora per la Valsugana
E a ritrovar la mama
A veder come la sta
E a ritrovar la mama
a veder, veder come la sta.
La mamma la sta bene
Il papà l’è ammalato
La mamma la sta bene
il papà l’è ammalato
il mio bel partì soldato
chi sa quando tornerà
il mio bel partì soldato
chi sa quando, quando ritornerà.
Tuti me dis che lu ‘l se
Za zercà n’altra morosa
Tuti me dis che lu ‘l se
Za zercà n’altra morosa
L’è ‘na storia dolorosa
Che mi credere non so.
L’è ‘na storia dolorosa
Che mi credere non so
Vecchio scarpone
(Gino Latilla, 1953)
PA…PA
PA…PA
Vecchio scarpone quanto tempo è passato
Quante illusioni fai rivivire tu
Quante canzoni sul tuo passo cantato,
Che….non scordo piú.
Sopra le dune del deserto infinito,
Lungo le sponde accarezzate dal mar,
Per giorni e notti insieme a te ho camminato
senza riposar.
Lassù tra le bianche cime di nevi eterne
inmacolate al sol.
Cogliemmo le stelle alpine
Per farle dono ad un lontano amor!!
Vecchio scarpone come un tempo lontano,
In mezzo al fango con la pioggia o col sol,
Forse sapresti se volesse il destino,
Cammirare ancor.
FINALE
Vecchio scarpone
Fai riveve tu,
La mia gioventú…
Veneranda (La)
Di nome la chiamavan Veneranda, o Veneranda,
i giovanotti le facean la ronda, o Veneranda.
Babbo non vuole, mamma nemmeno, come faremo a fare l’amor;
babbo non vuole, mamma nemmeno, come faremo a fare l’amor;
come faremo a fare l’amor.
O ragazzina dai capelli biondi, o Veneranda,
perché quando ti chiamo non rispondi, o Veneranda.
Babbo non vuole, mamma nemmeno, come faremo a fare l’amor;
babbo non vuole, mamma nemmeno, come faremo a fare l’amor;
come faremo a fare l’amor.
Mi guardi e ti diranno gli occhi miei, o Veneranda,
che la speranza e l’amor mio tu sei, o Veneranda.
Babbo non vuole, mamma nemmeno, come faremo a fare l’amor;
babbo non vuole, mamma nemmeno, come faremo a fare l’amor;
come faremo a fare l’amor.
Villanella (La)
Guarda che passa la villanella
Oh come è bella
La fa innamorar!
Oh come balli bene bella bimba, bella bimba, bella bimba
Oh come balli bene bella bimba, bella bimba, balli ben!
Danza al mattino, danza alla sera
Sempre leggera,
sembra volar!
Oh come balli bene bella bimba, bella bimba, bella bimba
Oh come balli bene bella bimba, bella bimba, balli ben!
Vinassa vinassa
(canto degli Alpini)
Là sul Cervino, c’è una colonna
L’è la Madonna, l’è la Madonna ;
Là sul Cervino c’è una colonna
L’è la Madonna di noi alpin.
E se son pallida senza colori,
Non voglio dottori, non voglio dottori ;
E se son pallida come ‘na strassa,
Vinassa, vinassa e fiaschi de vin !
Là nella valle c’è c’è un filo d’erba
L’è la riserva l’è la riserva ;
Là nella valle c’è un filo d’erba
L’è la riserva di noi alpin.
E se son pallida senza colori,
Non voglio dottori, non voglio dottori ;
E se son pallida come ‘na strassa,
Vinassa, vinassa e fiaschi de vin !
Là nella valle c’è un’osteria,
L’è l’allegria, l’è l’allegria,
Là nella valle c’è un’osteria
L’è l’allegria di noi alpin .
E se son pallida senza colori,
Non voglio dottori, non voglio dottori ;
E se son pallida come ‘na strassa,
Vinassa, vinassa e fiaschi de vin !
Violino tzigano
Oh tzigano dall’aria triste e appassionata,
che fai piangere il tuo violino fra le dita,
suona ancora come una dolce serenata,
mentre pallido nel silenzio ascolterò
questo tango che in una notte profumata,
il mio cuore ad un altro incatenò.
Suona solo per me
O violino tzigano
Forse pensi anche tu
A un amore laggiù
Sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
Fa tremar la mia mano
Questo tango d’amor
Fa tremare il mio cuor
Oh violino tzigano.
Tu che sogni la dolce terra di Ungheria
Suona ancora con tutta l’anima tzigano
Voglio piangere come te di nostalgia
Nel ricordo di chi il mio cuore abbandonò.
Come il canto che tu diffondi per la via
Con il vento la mia passione dileguò.
Suona solo per me
O violino tzigano
Forse pensi anche tu
A un amore laggiù
Sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
Fa tremar la mia mano
Questo tango d’amor
Fa tremare il mio cuor
Oh violino tzigano.
Viva la pappa col pomodor
Rit.Viva la pa pa pa pa
col po popo po pomodoro
Viva la pa pa pa pa
ché è un ca popo po po lavoro
Viva la pa pa pa pa pa col po po pomodor
La storia del passato ormai ce l’ha insegnato
che un popolo affamato fa la rivoluzion
Ragion per cui affamati abbiamo combattuto
perciò buon appetito, facciamo colazion
Rit. Viva la pa pa pa pa…
La pancia che borbotta è causa del complotto
è causa della lotta, abbasso il direttor !
La zuppa ormai l’è cotta e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto la pappa al pomodor.
Rit. Viva la pa pa pa pa…
Vuoi tu venir in Merica
Vuoi tu venir, Giulietta?
Vuoi tu venire con me?
Vuoi tu venir in Merica?
Vuoi tu venir in Merica?
Vuoi tu venir Giulietta
vuoi tu venire con me
vuoi tu venir in Merica
a travagliare con me.
Mi sì che vegniria
se ‘l fus da chi a Milan,
ma per andare in Merica
ma per andare in Merica
Mi sì che vegniria